Pubblicato il: 24 Marzo 2020
Il sindaco Giovanni Formica ieri sera ha diffuso un videomessaggio per fare il punto della situazione Covid 2019 nella città del Capo. Un intervento nel quale ha messo in evidenza diverse problematiche esistenti, tra cui l’assenza di un raccordo tra le istituzioni, manifestando la propria preoccupazione per quello che potrebbe accadere se non si adotteranno opportuni accorgimenti.
In tale ottica il sindaco ha sottolineato di voler attuare quanto la legge gli permette di fare, a partire dagli spostamenti tra Milazzo e Messina che interessano tanti pendolari. “Chiederò al presidente della Regione – ha detto Formica – di valutare la possibilità di dichiarare zona rossa la città di Messina alla stregua di altri comuni siciliani come Agira o Salemi prevedendo il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio. Infatti nonostante il contagio sia sotto controllo nel milazzese e non vi siano casi gravi, tutti i posti letto a disposizione tra Milazzo e Barcellona sono occupati. «In questo momento ci sono i dieci posti nel reparto di “Malattie Infettive” tutti occupati mentre in quello di Pneumologia su sedici ce ne sono disponibili solo due. A Messina si registra un focolaio particolarmente pericoloso partito dalle strutture sanitarie – continua – e se si continua così ne subiremo le conseguenze pure noi. Ho chiesto ai responsabili della Raffineria di sapere il numero dei dipendenti pendolari (45) invitando la direzione a farli rimanere a casa in questo periodo. Cercherò comunque di avere il quadro completo della situazioni di tutti gli spostamenti dalla nostra città al capoluogo e viceversa per tentare di bloccarli”.
Altro passaggio affrontato dal sindaco quello della sinergia istituzionale. Formica ha comunicato di aver scritto al presidente della Regione, all’assessore alla Salute e al Prefetto per chiedere l’attuazione di misure che mettano a tutela il territorio e la cittadinanza milazzese, lamentando ritardi nel riscontrare richieste di intervento nella somministrazione dei tamponi, dei quali non viene fornito in tempi ragionevoli neppure il riscontro.