Pubblicato il: 26 Maggio 2018
Il Conto Consuntivo 2014 è approdato in prima commissione, ma non c’è stata la votazione in quanto i consiglieri di opposizione – che numericamente sono maggioranza – hanno chiesto approfondimenti ed in particolare un confronto con i revisori dei conti che pure sullo strumento finanziario si sono espressi con una relazione ufficiale.
Una richiesta comunque pure legittima quella delle forze politiche che però arriva in un momento particolare per l’ente mamertino. Infatti proprio nel giorno della riunione della commissione presieduta dal consigliere Antonio Foti, i tre revisori (il presidente Giuseppe Magistri ed i componenti Pasquale Impellizzeri e Antonino Merillo) hanno cessato le loro funzioni in quanto si è completato pure il periodo di proroga. Avendo comunque loro stessi reso il parere, non dovrebbe essere un problema portare i chiarimenti in commissione anche se sui tempi c’è incertezza, visto che dopo uno screzio nel corso dei lavori tra il consigliere Rosario Piraino e il collega Gaetano Nanì, lo stesso presidente Foti ha rinviato tutto a data da destinarsi.
Nel frattempo presto si procederà alla nomina del nuovo Collegio. Per la prima volta a Milazzo i revisori, che rimarranno in carico nel triennio 2018-2021, non saranno scelti dal Consiglio comunale ma, sulla scorta della nuova legge, tramite sorteggio. I professionisti interessati hanno presentato domanda entro lo scorso 12 aprile e quindi adesso si attende che l’argomento venga iscritto all’ordine del giorno di una prossima seduta d’Aula per procedere al sorteggio. Al riguardo il ragioniere generale dell’ente, Francesco Consiglio ha riferito alla stessa commissione di aver già trasmesso i documenti alla presidenza del consiglio comunale.
Lo stesso dirigente ha poi fornito ai componenti della commissione alcune delucidazioni sul conto consuntivo 2014 che rappresenta una sorta di spartiacque tra la fase dissesto e quella successiva che dovrebbe essere – ma il condizionale è più di un obbligo – di normalizzazione. Consiglio ha spiegato che in fase di riaccertamento dei residui, si è proceduto a “tagliare” tanti crediti vantati dall’ente nei confronti dei cittadini e ritenuti o troppo datati o di non facile esigibilità. «Queste somme non sono state eliminate – ha detto – ma inserite nel conto del patrimonio”.