“I lavori nell’area esterna del Castello sono perfettamente in regola. E a dirlo non siamo solo noi, ma anche la Regione che ha chiesto, a seguito delle tante segnalazioni ricevute, alla Soprintendenza di Messina una verifica. Verifica che è avvenuta la scorsa settimana con esito positivo”.

A sottolinearlo il sindaco Pippo Midili che ieri nel corso di una diretta social ha attaccato duramente “tutti coloro che stanno cercando di frenare in ogni modo e con ogni mezzo il rilancio di questa città puntando sulla strumentalizzazione e sulla bugia”.

Il primo cittadino ha contestato in particolar modo i rappresentanti di “Sud chiama Nord” che proprio qualche giorno addietro hanno presentato una interrogazione al presidente della Regione sollevando perplessità sugli interventi e chiedendo il blocco dei lavori in corso nell’area antistante la Cinta Spagnola.

“Non avevo mai letto una interrogazione al condizionale e soprattutto il fatto che si concludesse con la richiesta di sospensione dei lavori – ha detto Midili -. Solitamente con le interrogazioni si cerca di avere risposte, non di esercitare pressioni affinché si faccia qualcosa. Ma non mi sorprendo, perché mi sono reso conto che in questi anni è questa la strategia che si porta avanti per penalizzare la nostra città. Infatti si fanno accessi agli atti, si ritira la documentazione, come ha fatto un consigliere nei mesi scorsi, e poi a distanza di tempo si dimentica di averla presa, per reiterare la richiesta. Un modo per ingolfare gli uffici che devono riscontrare continue richieste e quindi interrompere il lavoro di programmazione che si porta avanti nel settore delle opere pubbliche. L’obiettivo è quello di bloccare tutto, per poi dire, quando sarà il momento, non si è fatto nulla. E che sia una strategia – ha proseguito il primo cittadino – è facilmente comprensibile facendo l’excursus delle opere sin qui realizzate. Ogni volta che si apriva un cantiere partivano le proteste e le richieste di accesso agli atti, la richiesta di “carte”. Ignorando che ogni minimo documento è presente non sul sito istituzionale dell’ente come prevede la normativa sulla trasparenza amministrativa ma anche sul sito ufficiale del PNRR dove devono essere inseriti costantemente tutti gli aggiornamenti”.  E in rapida successione Midili ha ricordato “le opere finora realizzate ma contestate sempre dalle stesse persone”. “Dalla strada retrostante al campo sportivo, ai lavori per il consolidamento del costone roccioso (ricordate il presunto maltrattamento degli uccellini che nidificavano?), passando per piazza Marconi, quindi piazza Nastasi, l’edificio che ospita il commissariato, il parcheggio di via Impallomeni e adesso l’area esterna del Castello dove si è parlato di “muro della vergogna” e addirittura della presenza di reperti. Nulla di più falso visto che quello che è stato rilevato erano solo rifiuti. Poiché non intendo, nell’interesse dell’Amministrazione e della comunità che rappresento – rimanere imbrigliato in questi comportamenti che travalicano ogni norma ed etica politica, ho deciso di presentare un esposto raccontando dettagliatamente situazioni e fatti che si sono verificati dal 2021 ad oggi ogni qualvolta sono stati avviati lavori per realizzare un’opera pubblica, col chiaro intento di danneggiare non tanto l’Amministrazione, ma soprattutto la città di Milazzo”.